Venerabile Suor Maria Consolata Betrone, Clarissa Cappuccina (1903-1946)
«Gesù, Maria Vi amo, salvate anime!» – Monastero Sacro Cuore – Moncalieri (Torino)
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“Sì a tutto, a tutte, con il sorriso, e con il ringraziamento. Riprendere immediatamente ad amare, appena m’accorgo d’essere stata infedele, come se nulla fosse stato” (pag. 608).
365 GIORNI con SUOR M.CONSOLATA BETRONE
"Appunti in Coro"
Edito dalla Libreria Vaticana
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“Gesù, resta con me, se la notte s’avvicina” (pag. 571).
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"Appunti in Coro"
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“No, o Gesù. Non voglio più contristarmi, o piangere sulla mia impotenza d’amore, sulle mie involontarie mancanze, ma con cuore di “Piccolissima” verrò a confidare al Tuo Cuore Misericordioso: d’essermi ancora soffermata in un pensiero inutile, d’aver ancora detto una frase non necessaria, di non averTi amato ininterrottamente, e, poi, starò in pace, ripiglierò ad mare, sicura che Tu, che sei immensamente Buono, riparerai, soddisferai ai miei debiti e mi porterai ugualmente, malgrado la mia estrema debolezza, sulla vetta d’amore, dolore e anime che mi hai promesso. Gesù, voglio confidare ciecamente in Te, contando esclusivamente sulla Tua bontà!”(pag. 528).
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"Appunti in Coro"
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“Quando Gesù dona il Suo Amore ad un’anima, quando giunge ad amarla alla follia, sino a perdere la testa, quest’anima deve convincersi che Gesù non ritirerà mai più l’amore donatole, ma che malgrado le sue debolezze involontarie, Egli l’amerà sempre così alla follia!” (pag. 615).
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“Nella S. Comunione compresi che la Passione di Gesù è l’amore e le anime” (pag.500).
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“Stasera a Meditazione, Gesù mi ha fatto intendere che oltre i miei poveri Fratelli, le anime che più necessitano di aiuto sono quelle sulle quali sta per decidersi l’eternità: i moribondi. Ora, nell’atto d’amore che Gesù ha voluto fosse il palpito della mia vita, vi è oltre al “Gesù, Maria vi amo”, il “salvate anime!”.
Chi sono coloro che hanno più bisogno di essere salvati dal pericolo di cadere nelle mani di satana, se non i poveri moribondi?” (pagg. 34-35).
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“Vivere in modo che Gesù possa prendermi per il Cielo in qualunque momento” (pag. 848).
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Vol."Appunti in Coro"
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“Stamani ho compreso questo: i Santi sono in Cielo perché hanno combattuto, le Anime Sante del Purgatorio sono in quel carcere perché non hanno combattuto abbastanza. Quindi, la risoluzione è di combattere virilmente per non perdere un atto d’amore, che mi darà di trattare Gesù in tutte, e per sopportare tutto in silenzio. Questo mese lo consacrai in suffragio delle Anime purganti più abbandonate, quelle alle quali nessuno pensa” (pag. 949).
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“Oh, mio Gesù, voglio Te solo, niente altro che Te solo e l’atto d’amore.
Gesù, dammi la Tua fedeltà!” (pag. 807).
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“Nel pomeriggio sostai alcuni istanti nell’atrio presso l’orto, e mi sedetti su una panca. I pulcini, credendomi la loro buona dispensiera, mi circondarono ben presto, presero d’assalto il mio grembo, e poi si allinearono tutti sull’orlo dello schienale della panca. Pensavo al S.Padre Francesco, e li lasciai fare indisturbati, e poi sentii il bisogno di imprestare ad essi il mio cuore, perché potessero anche loro amare Gesù tanto quanto lo bramo io. Uno di essi, essendo rimasto in grembo, tentai accarezzarlo, ed esso si impaurì, e il suo cuoricino prese a battere forte, forte.
Volli calmarlo, e perciò lo strinsi a me, e lo tenni presso il mio cuore, finché fu tranquillo.
Ci prendeva gusto, e se ne stava quieto, ma io lo lasciai andare a raggiungere i compagni e ritornai in Coro ad adorare Gesù. Non pensavo più a questo fatto insignificante, ma la grazia me lo illustrò.
Se Consolata aveva avuto compassione di quel povero pulcino, solo perché spaurito, e aveva sentito il bisogno di stringerselo al cuore, per tranquillizzarlo, quanto più il Cuore di Gesù che è Cuore umano sentiva compassione della povera anima mia! E sentiva il bisogno di stringermi al Suo Divin Cuore!
[...] Gesù, sono il Tuo pulcino!” (pagg. 456-457).
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“Questa sera, nell'ora di meditazione, m’avvicinai di proposito al S. Tabernacolo. Avevo sete di Gesù” (pag. 643).
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“Stamani nel S. Vangelo compresi che dovevo imparare da Gesù ad essere dolce ed umile di cuore: allora avrei trovato il vero riposo dell’anima, la continua pace assicurata” (pagg. 802-803).
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“Bisogna dimenticarsi, poi il resto viene da sé” (pag. 571).
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“Io riconobbi che le mie sofferenze provengono da un eccessivo amore per me stessa. Se non mi amassi, non mi importerebbe nulla di nulla. Stasera a Meditazione, assorta in questo pensiero, pregai Gesù a distruggermi e a concedermi che gli unici miei pensieri fossero amarLo e salvarGli anime” (pag. 500).
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“Gesù, stasera mi dono, mi abbandono a Te, per il tempo e per l’eternità, con la Tua grazia che imploro, Ti giuro un sì a tutto, e mi fido di Te! Amen” (pag. 1007).
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“Se realmente vedo Gesù in tutte, se realmente ricevo tutto dalla Sue Divine mani, che cosa mi può ancora turbare, affliggere, rattristare, rincrescere? Come potrei ancora dare un rifiuto? O non invece prodigare me e tutto con intenso amore, sapendo di dare realmente a Gesù?” (pag. 1013).
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“O Gesù, nella Tua dolorosa passione, Ti hanno bendato gli occhi. Tu hai sofferto l’oltraggio per espiare i miei…i nostri peccati. Ebbene, oggi per Tuo amore in riconoscenza che sei venuto in me, voglio tenere costantemente gli occhi raccolti, evitando anche un solo sguardo non necessario.
Gesù, lo voglio, confidando in Te!” (pag. 398).
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“L’unico il sommo male: il peccato. Non temere che questo. Esso è ingiuria, ingratitudine mostruosa a Dio che ci ama tanto” (pag. 684).
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“Gesù, dammi la forza di fare ciò che Tu mi domandi, e poi domandami tutto ciò che vuoi” (pag. 363).
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“Estrema vigilanza. Guai se si comincia ad essere infedeli nelle piccole cose! Non si sa dove si va a finire. Se non so essere fedele alle piccole cose oggi, non lo sarò neppure nelle grandi domani [...].
Fidarmi di Gesù, fidarmi ciecamente di Lui. Lasciare a Lui ogni preoccupazione […]. Preoccuparmi solo di non interrompere l’atto d’amore e sì a tutto e sì a tutte, sempre!” (pag. 516).
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